Venerdì 18 maggio 2018 - Duomo di Santa Maria - Montichiari BS - ore 21,00 - ingresso libero
CARMINA BURANA
di Carl Orff
versione originale per soli, coro, pianoforti e percussioni
Michela Dellanoce, soprano
Lorenzo Caltagirone, tenore
Matteo Jin, baritono
CORALE LIRICA AMBROSIANA
www.coralelirica.it
e
CORALE DI VOCI BIANCHE "INCANTO"
Maestro direttore dei cori: Roberto Ardigò
solisti dell'ORCHESTRA SINFONICA PROMUSICA
Maestro concertatore e direttore musicale
Valter Borin
www.valterborin.com
Fin dalla prima rappresentazione, datata 8 giugno 1937 e avvenuta a Francoforte, i Carmina Burana di Orff ebbero un successo clamoroso e questo successo si è ripetuto e si ripete puntualmente tutt'ora ad ogni esecuzione.
Anzitutto, ad affascinare é la forma, fatta "a ruota", quella ruota che è lo stesso tema centrale del lavoro, ossia la ruota dell'ineluttabilità del fato che ora dà ora prende la fortuna agli uomini. Così si passa, attraverso linguaggi perduti e una musica che pare arcaica e moderna insieme, per le varie "profanità" della vita che - a differenza delle cose sacre - sono vulnerabili per mano della fortuna stessa. Ed ecco che, alla fine del 24* canto (Blanziflor et Helena), la ruota avrà fatto il giro completo, ritornando quindi a quel "O fortuna" dell'inizio che è indubbiamente uno dei brani più celebri della storia della musica.
Il linguaggio dei Carmina, rinvenuti ad inizio 800 nel monastero di San Bendetto in Germania - o perlomeno quelli scelti dal compositore per il componimento del suo capolavoro - è per lo più il latino, a parte uno in tedesco antico e uno in lingua sassone.
Il linguaggio musicale è straordinario e meriterebbe un discorso approfondito brano per brano, ma in generale ha un effetto evocativo unico nel suo genere (si pensi al moto quasi "meccanico" di "O fortuna", che ricorda il rotolare inesorabile della ruota che la simboleggia) e passa dai rimandi gregoriani per il lieto benvenuto alla primavera ai canti dal sapore popolare e allegro per l'avvento dell'estate; poi la musica si "tuffa" nei ritmi incalzanti, festosi e rumorosi della "taberna" per poi farsi seducente, calda e sensuale a sottolineare i "Cour d'amours". Il lavoro di per sé non segue una vera e propria trama, ma ogni brano è un microcosmo pieno di vitalità e di quel qualcosa di "inafferrabile" che lascia lo spettatore assolutamente affascinato.
in occasione del Maggio Monteclarense 2018
una collaborazione