Sabato 5 maggio 2018 - Sede dell'Associazione ProMusica - Palazzo Arese-Borromeo - CESANO MADERNO - ore 14,30-17,30

"MUSICALMENTE - Tre atti brevi su apprendimento, musica e mente”

Seminario per Docenti/Operatori di ogni ordine e grado

a cura di Mauro Sironi (in collaborazione con Nicola Bisson, Felicita Arnaboldi e Laura Barbieri)

Obiettivo: fornire spunti di riflessione sui rapporti tra musica, didattica e mente.

Contenuti: Il seminario si articola in tre interventi di un'ora ciascuno. Nel primo modulo, il dott. Nicola Bisson introdurrà la riflessione illustrando i rapporti fra neuroscienze e apprendimento musicale. Nel secondo modulo, il dott. Mauro Sironi parlerà più specificatamente dei rapporti fra i differenti stili cognitivi e la didattica strumentale, con particolare riferimento alla scelta di possibili repertori in relazione agli stili cognitivi degli alunni. Nel terzo modulo, le professoresse Felicita Arnaboldi e Laura Barbieri porteranno all'attenzione dell'uditorio un percorso didattico tuttora in atto che vede l'inclusione di un soggetto autistico a basso funzionamento, ma con significative doti musicali, in una classe ad indirizzo musicale. Risorse, sorprese, strategìe.

Docenti

Mauro Sironi
Diplomatosi a 19 anni presso il Conservatorio G. Verdi di Milano sotto la guida di Marlaena Kessick, ha conseguito nel 1993 il Diploma Internazionale di Perfezionamento Svizzero a Lugano con Mario Ancillotti, e nello stesso anno il Diploma in Paleografia e Filologia musicale a Pavia con il massimo dei voti e con lode, per laurearsi infine in Musicologìa, presso la medesima Università, nel marzo del 2004, sempre con lode. Nel giugno del 2009 è tra i primi in Italia a conseguire il neoistituito Diploma Accademico di II livello in flauto traverso con una tesi che illustra le relazioni fra stili cognitivi ed apprendimento strumentale. Affianca all’attività concertistica sia la ricerca musicologica (in gregorianistica La messa di S. Donato, in Codex Angelicus ... Cremona, UCR 1996 e soprattutto gli studi sul melodramma del primo Ottocento, in particolare Clotilde e Arrighetto di Carlo Coccia - in collaborazione e per conto del prestigioso Rossini Opera Festival - e L’amor Mugnaio di Giuseppe Nicolini, per il Conservatorio di Piacenza), sia l'attività didattica (Fondazione “Piseri” di Brugherio, SMIM di Seregno ed il Liceo musicale “Carlo Tenca” di Milano).

Nicola Bisson
Laureato in Scienze Biologiche presso l'università di Pavia , ha studiato flauto al Civico Istituto Musicale “F.Vittadini” di Pavia sotto la guida del prof. Bruno Villani e al Conservatorio Verdi di Milano con Marlaena Kessick. Si è perfezionato presso l’Accademia Internazionale di Musica di Novara con il M° G.Cambursano e a Pavia presso l’Accademia “A.Rolla” con il M° B. Cavallo. E' stato componente di diverse orchestre (teatro “C.Coccia” di Novara, “Stabile” di Como, teatro “G. Fraschini” di Pavia, “Accademia d’Archi Concertante di Milano”, “Opera da Camera” di Milano, orchestra da camera “Ticinensis”, “Orchestra di fiati della Valtellina”, “Orchestra sinfonica di Lecco”, orchestra “Città di Vigevano”). E’ docente di ruolo di flauto nella scuola media ad indirizzo musicale. Studia direzione d’orchestra con il M° P.A.Gelmini e direzione corale con il M° G.Conti. E' direttore artistico dell'orchestra universitaria di Pavia “Camerata de' Bardi”.

Felicita Arnaboldi
Si è diplomata in pianoforte presso il conservatorio "N. Paganini di Genova. Ha svolto attività concertistica soprattutto in formazione di duo pianistico e duo flauto e pianoforte. Ha partecipato per anni al " progetto Giovani in Concerto" finanziato dal Provveditorato agli Studi di Milano presso l'Istituto M.L.King di Muggioò. Insegna nelle scuole medie ad indirizzo musicale dal 1981. Dal 2000 e' docente di pianoforte presso la scuola media Don Milani di Seregno.

Laura Barbieri
Nata a Milano, inizia lo studio del flauto a 13 anni diplomandosi brillantemente sotto la guida del M. Daniele Cassamagnaghi. Successivamente consegue a pieni voti la Laurea Magistrale in Musicologia e Beni Musicali presso l’Università degli Studi di Milano. Selezionata tra i migliori allievi delle scuole civiche lombarde, ha partecipato all’incisione del cd ‘Brazil’, con brani in prima esecuzione mondiale, in collaborazione con alcuni dei più eminenti musicisti del paese. Inoltre si è esibita in manifestazioni organizzate da famose associazioni nazionali quali FAI, Telethon e Comitato Maria Letizia Verga. In veste di musicologa partecipa come relatore in conferenze presso l’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo e pubblica due articoli nel libro del Prof. M. Mario Valter Calisi Studio della Strumentazione applicata alla partitura. Svolge l’attività di docente presso le scuole medie ad indirizzo musicale.

Venerdì 18 maggio 2018 - Duomo di Santa Maria - Montichiari BS - ore 21,00 - ingresso libero

CARMINA BURANA

di Carl Orff
versione originale per soli, coro, pianoforti e percussioni

Michela Dellanoce, soprano
Lorenzo Caltagirone, tenore
Matteo Jin, baritono 

CORALE LIRICA AMBROSIANA
www.coralelirica.it
e
CORALE DI VOCI BIANCHE "INCANTO"

Maestro direttore dei cori: Roberto Ardigò

solisti dell'ORCHESTRA SINFONICA PROMUSICA

Maestro concertatore e direttore musicale
Valter Borin
www.valterborin.com

Fin dalla prima rappresentazione, datata 8 giugno 1937 e avvenuta a Francoforte, i Carmina Burana di Orff ebbero un successo clamoroso e questo successo si è ripetuto e si ripete puntualmente tutt'ora ad ogni esecuzione.

Anzitutto, ad affascinare é la forma, fatta "a ruota", quella ruota che è lo stesso tema centrale del lavoro, ossia la ruota dell'ineluttabilità del fato che ora dà ora prende la fortuna agli uomini. Così si passa, attraverso linguaggi perduti e una musica che pare arcaica e moderna insieme, per le varie "profanità" della vita che - a differenza delle cose sacre - sono vulnerabili per mano della fortuna stessa. Ed ecco che, alla fine del 24* canto (Blanziflor et Helena), la ruota avrà fatto il giro completo, ritornando quindi a quel "O fortuna" dell'inizio che è indubbiamente uno dei brani più celebri della storia della musica.

Il linguaggio dei Carmina, rinvenuti ad inizio 800 nel monastero di San Bendetto in Germania - o perlomeno quelli scelti dal compositore per il componimento del suo capolavoro - è per lo più il latino, a parte uno in tedesco antico e uno in lingua sassone.

Il linguaggio musicale è straordinario e meriterebbe un discorso approfondito brano per brano, ma in generale ha un effetto evocativo unico nel suo genere (si pensi al moto quasi "meccanico" di "O fortuna", che ricorda il rotolare inesorabile della ruota che la simboleggia) e passa dai rimandi gregoriani per il lieto benvenuto alla primavera ai canti dal sapore popolare e allegro per l'avvento dell'estate; poi la musica si "tuffa" nei ritmi incalzanti, festosi e rumorosi della "taberna" per poi farsi seducente, calda e sensuale a sottolineare i "Cour d'amours". Il lavoro di per sé non segue una vera e propria trama, ma ogni brano è un microcosmo pieno di vitalità e di quel qualcosa di "inafferrabile" che lascia lo spettatore assolutamente affascinato.

in occasione del Maggio Monteclarense 2018

una collaborazione

    

con il contributo ed il patrocinio del

Domenica 25 marzo 2018 - Sala Aurora - Palazzo Arese-Borromeo - ore 17,00 - ingresso libero

Cantieri Musicali 2018

Alessia ORLANDI, pianoforte - Daniele BOGNI, violoncello

 

 

Due grandi Sonate romantiche

Johannes BRAHMS (1833-1897) - Sonata n° 2 in Fa maggiore per violoncello e pianoforte, op. 99 (Allegro Vivace - Adagio affettuoso - Allegro Passionato - Allegro molto)

La seconda sonata per violoncello e pianoforte di Brahms fu scritta per Robert Hausmann, il violoncellista del quartetto Joachim, che Brahms apprezzava sia come solista che come fine camerista.

Come successe a Mendelssohn, anche Brahms nella sua seconda sonata per violoncello riesce a raggiungere maggiore profondità e drammaticità espressiva, nonché passionalità fortemente romantica unita ad una serenità quasi bucolica.
La sonata fu scritta in Svizzera durante un felice soggiorno di Brahms in agosto sul tranquillo lago di Thun.
Più profonda e drammatica della prima sonata in Mi minore, nella sonata in Fa maggiore aleggia una fortissima passionalità romantica, già dal vigoroso tema iniziale simile a delle eroiche esclamazioni interrotte da delle pause dal forte sapore retorico, all'interno del primo movimento Brahms usa un interessante artificio per enfatizzare lo stato di elevata emozione, dà al violoncello una sorta di tremolo legato su due corde, quasi ad imitazione del cymbalon, uno strumento del folklore ungherese.

Il secondo movimento, scritto in Fa diesis maggiore (una tonalità molto lontana da fa maggiore), è il "cuore" lirico della sonata dove il violoncello può far risaltare le sue doti di cantabilità, notevole in questo movimento l'uso del pizzicato, sapientemente messo da Brahms per sottolineare i momenti più drammatici.
Il terzo movimento, uno scherzo dal perfetto carattere dell'intermezzo pianistico brahmsiano costruito sul dialogo dei due strumenti, è in forma tripartita, la parte centrale serena e cantabile è in contrasto con lo slancio romantico del tormentato tema principale.

La sonata si conclude con un sereno rondò con al centro un episodio severo e appassionato in una tonalità lontana (Sib minore).

La prima esecuzione di questa sonata fu ad opera di Robert Hausmann e dell'autore nel 1886 nella piccola sala della Società musicale di Berlino.

 

Fryderyk CHOPIN (1810-1849) - Sonata in Sol minore per violoncello e pianoforte, op. 65 (Allegro moderato -  Scherzo - Largo - Finale, Allegro)

È noto come, nei primi anni parigini, Chopin abbia resistito alle lusinghe di quanti gli chiedevano di applicarsi alla stesura di sinfonie e generi più impegnativi, maturando la decisione di consacrarsi solo al suo strumento. «Mozart abbracciava l'intero dominio della creazione musicale» scrisse a un amico a 24 anni «ma io ho solamente la tastiera nella mia povera testa. Io conosco i miei limiti, e so che diventerei matto se provassi a volare alto senza averne le capacità. Mi spingono al suicidio chiedendomi di scrivere sinfonie ed opere, e vogliono che io sia tutt'insieme un Rossini-Mozart-Beethoven polacco. Ma io rido dentro di me e rifletto che uno deve partire dalle piccole cose. Io sono solamente un pianista...».

Parole davvero troppo modeste, se si considerano le frontiere avveniristiche del pianismo di Chopin, e la sua portata rivoluzionaria. E tuttavia il catalogo di Chopin comprende pochissimi lavori che non siano affidati al pianoforte solo, o al pianoforte accompagnato dall'orchestra. Se si eccettuano le liriche per voce e pianoforte, la musica da camera di Chopin comprende appena cinque numeri d'opera, tre dei quali (Introduzione e Polonaise in do maggiore op.3 del 1830, Grand Duo in mi maggiore su temi da "Robert le Diable" di Meyerbeer del 1832 e la Sonata in sol minore op. 65) sono per violoncello e pianoforte. Di tutti questi brani cameristici solo la Sonata op.65 appartiene agli anni maturi del compositore, e costituisce dunque l'eccezione più vistosa ed importante al privilegio esclusivo riservato dall'autore al pianoforte.

All'origine della Sonata, come anche del Grand Duo, si pone lo stretto rapporto di amicizia di Chopin con il violoncellista August-Joseph Franchomme (1808-1884), solista che rivestì una certa importanza nella vita musicale parigina, per l'attività presso l'orchestra dell'Opera, prima, del Théatre-Italien, poi, e per la cattedra al Conservatoire. I due si conobbero subito dopo l'arrivo di Chopin a Parigi, nel 1831, e instaurarono uno stretto rapporto di amicizia destinato a durare negli anni; Franchomme aiutò il compositore a mettere a punto la scrittura violoncellistica del Grand Duo, a revisionare quella dell'Introduzione e Polonaise op. 3, e addirittura a preparare un catalogo tematico delle sue opere. Lo assistette inoltre anche negli affari finanziari, gli fu vicino durante l'agonia (si narra che dopo aver ricevuto l'estrema unzione il compositore chiedesse a Franchomme di suonargli le battute introduttive della sonata per violoncello) e ne sorresse poi il feretro ai funerali.

Non stupisce insomma che proprio al violoncello guardasse Chopin per ampliare gli argini pianistici del proprio catalogo. Lo spartito nacque nel 1845-46, con molti dubbi e ripensamenti, come testimoniano le cancellature dell'autografo, per tacere delle testimonianze epistolari alla famiglia: «Della mia sonata per violoncello a volte mi sento soddisfatto, a volte insoddisfatto. La accantono, poi la riprendo» (11 ottobre 1846). La sonata ebbe una esecuzione privata completa nell'aprile 1847, poi, sempre con Chopin e Franchomme come esecutori, una esecuzione parziale, senza il tempo iniziale, nel corso del recital tenuto da Chopin a Parigi il 16 febbraio 1848; doveva essere quello l'ultimo concerto pubblico del compositore, che non si esibiva da sei anni a Parigi.

4 marzo/6 maggio 2018 - Cesano Maderno - Cantieri Musicali 2018

una collaborazione

 

con il patrocinio di

Media Partner

Domenica 18 marzo 2018 - Calicantus Bistrot - Hall dell'Ospedale Maggiore - Largo Donatori del Sangue - LODI - ore 11,00 - ingresso libero

Domeniche in Concerto

Giambattista PIANEZZOLA, violino - Andrea PERUGINI, pianoforte

musiche di Ludwig van Beethoven e César Franck

 

una collaborazione

  

con il patrocinio della

 

Domenica 15 aprile 2018 - Sala Aurora - Palazzo Arese-Borromeo - ore 17,00 - ingresso libero

Cantieri Musicali 2018

"Alla scoperta delle Voci"

il Soprano e il Mezzosoprano - Stefanna KYBALOVA e Lyudmila CHEPURNAYA

Terzo appuntamento dei concerti-intervista con accompagnamento pianistico. In programma: arie d'opera e cameristiche peculiari per ogni singola vocalità.

Pianista e presentatore/intervistatore il M° Valter BORIN

Finalità dei concerti della serie “Alla scoperta delle Voci”: permettere al pubblico di conoscere singolarità, curiosità, stili di vita e quanto di più intrigante e di poco noto esista riguardo alla vita dei cantanti lirici, indagando a fondo sulle peculiari caratteristiche di ogni singola tipologia vocale; ascoltare dal vivo e da vicino brani celeberrimi del repertorio che han reso famosa ciascuna vocalità, avendo la possibilità di conoscerne le problematiche di studio e di esecuzione ad esse legate.

Che cos’è la voce lirica? Quali sono i suoi segreti? Come mai ha quelle caratteristiche così uniche, speciali? E chi è un cantante lirico? Come vive, che tipo di vita conduce? Quali sono le differenze tra un cantante di musica leggera e un cantante lirico, quali diverse capacità "speciali" deve possedere? Che tipo di studio fanno i cantanti lirici e quanto tempo al giorno devono dedicargli? Che differenza c'è tra i vari registri di voce? Le difficoltà di un tenore sono le stesse di quelle di un basso? Come fa un soprano a cantare note così acute senza strozzarsi? Come riesce un mezzosoprano a produrre le note sensuali e profonde? Insomma, alla fin fine come si diventa cantanti lirici?

Tutto quello che si vorrebbe sapere su quell'uso così particolare della voce è finalmente rivelato al pubblico dei concerti "Alla scoperta delle Voci liriche": con leggerezza, ma soprattutto con la possibilità di godere delle più belle melodie del repertorio, verrà svelato un mondo intrigante, duro, affascinante e anche divertente, ma soprattutto sempre e comunque appassionante".

Valter BORIN - Direttore, compositore e tenore

Valter Borin é musicista straordinariamente ecletticito: diplomato in pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, ha condotto parallelamente studi privati per diventare anche Direttore d'orchestra e Cantante  Lirico, specializzandosi poi in queste due specifiche carriere. Per un ventennio la carriera del cantante lirico, come tenore di primi ruoli, ha preso decisamente il sopravvento, portandolo ad esibirsi sui più prestigiosi palcoscenici italiani ed esteri in ruoli pucciniani come Cavaradossi in "Tosca", Rodolfo ne "La Bohéme", Calaf in "Turandot", Ruggero ne "La Rondine", Pinkerton in "Madama Butterfly", e in ruoli verdiani come Manrico ne "Il Trovatore", Alfredo ne "La Traviata", il Duca in "Rigoletto", Foresto in "Attila", Radames in "Aida", Riccardo in "Oberto", Rodolfo in "Luisa Miller", Adorno in "Simon Boccanegra". Suo  grande "cavallo di battaglia" é stato spesso il ruolo di Don José nella "Carmen" di Bizet, ma ha interpretato anche Werther nell'omonima opera di Massenet e Renato Des Grieux nella "Manon" dello stesso autore. Il teatro San Carlo di Napoli, il Teatro alla Scala, il Teatro Massimo di Palermo, il Bellini di Catania, Il Carlo Felice di Genova, il Comunale di Bologna, il Lirico di Cagliari, il Regio di Parma, Lo Sferisterio di Macerata, il Teatro degli Champs-Elysées di Parigi, la Deutsche Oper di Berlino, la Los Angeles Opera, l'Art Center di Seoul, il New National Theatre di Tokio, l'Opera Nazionale di Pechino, lo Staatsoper di Vienna, il Teatro Mikhailovsky di San Pietroburgo, sono solo alcuni dei teatri nei quali si é esibito.

Recentemente la sua carriera, per sua volontà, é tornata ad essere prevalentemente quella del direttore d'orchestra: oltre a conoscere un vasto repertorio sinfonico, la sua non comune esperienza del teatro d'opera, unitamente alla sua conoscenza pressoché totale delle problematiche del palcoscenico, lo rendono un direttore ideale per tutto il repertorio del melodramma. E' stato allievo ed assistente del M° Marcello Rota,ed  é tuttora assistente del M° Daniel Oren. Recentemente ha diretto La Traviata e Nabucco al Teatro Ariston di Sanremo,  Rigoletto al Festival di Saaremaa (Estonia), Turandot e La Bohéme nei teatri di Chiavari e Imperia, Aida al Teatro "Maria Caniglia" di Sulmona, L'elisir d'amore in Toruné con l'As.Li.Co, Il Barbiere di Siviglia al Festival di Saaremaa e al Civico di La Spezia, ma anche la Messa da Requiem di Verdi al teatro Alfieri di Asti e al Cantero di Chiavari, il Requiem di Mozart nella cattedrale di Santa Maria del Suffragio a Milano, il balletto "W Verdi" a Riga, concerti sinfonici e concerti di capodanno al teatro Alfieri di Asti e con l'Associazione ProMusica in vari teatri lombardi.

E' stato direttore artistico dell'Orchestra Sinfonica di Asti, ed é direttore principale di "Ritorno all'Opera".

www.valterborin.com

Stefanna KIBALOVA - Soprano

Laureata con 110 e lode al Conservatorio di Milano, ha vinto il primo premio assoluto al concorso "Voci verdiane" di Busseto nel 2011, premiata personalmente dal grande tenore José Carreras.

Recentemente ha trionfato nel ruolo della Lady in "Macbeth" di Verdi al Teatro Comunale di Bologna, dove si é fatta parimenti apprezzare in un altro grande ruolo verdiano: Odabella in "Attila”; successivamente ha riscosso notevole successo al debutto come "Luisa Miller" nell'omonima opera, sempre di Verdi, al teatro di Trieste.

Ha entusiasmato il pubblico finlandese con il ruolo di Mimì ne "La Bohème" di Puccini all'Opera Nazionale di Helsinki.

Oltre alla carriera internazionale svolge un'intensa attività concertistica ed é una quotata insegnante di canto lirico e moderno.

Lyudmila CHEPURNAYA - Mezzosoprano

Nasce in Russia nel 1981. Inizia i suoi studi musicali nella città di Astrakhan (Russia) al conservatorio “Musorgskij”, conseguendo nel 2000 il diploma di insegnante concertatore con specializzazione in pianoforte. Nel 2001, sempre nello stesso conservatorio, consegue il diploma in Artista di coro.

Nel 2005 si trasferisce a Mosca e nel 2010, presso l’Accademia Classica Statale “Maymonide”, consegue la qualifica in arte vocale, specializzazione in canto lirico.

Nel 2014, presso l’Istituto musicale “G. Donizetti” di Bergamo, consegue il diploma di Triennio accademico di Primo Livello. Nel Novembre del 2011 consegue il Primo premio “I° Concorso Internazionale del Sannio” di Telese Terme (BN). Vince la borsa di studio presso Istituto “G. Donizetti” di Bergamo e nell’ottobre 2016 è finalista del concorso Trofeo la Fenice.
Dal 2008 al 2010 partecipa attivamente al progetto Opera Studio presso L’Accademia Classica Statale “Maymonide” di Mosca per le opere di Bizet, Mascagni, Rimskiy-Korsakov. Partecipa agli stages come allieva attiva “ La Voce liberata” metodo di Yva Barthélémy, al master tenuto nel 2014 dal Maestro Jan Fisher a Francoforte. al Seminario “Dentro la voce” tenuto da Franco Fussi e Giuseppina Cortesi, a Bergamo.
Nel 2014 partecipa a Genova a “Opera workshop” di Laura Bulian e Maestro Marco Zambelli e viene selezionata per la masterclass tenuta a Saragozza da Montserrat Caballe. Nel 2015 partecipa al progetto “Shakespeare” ed al master tenuto dal Maestro Jaume Aragall a Barcellona. Presso l’Accademia di alto perfezionamento per cantanti lirici Festival Puccini (Torre del Lago), frequenta le masterclass di Renata Lamanda (mezzosoprano), Massimo Morelli (direttore d’orchestra), Rolando Panerai, Micaela Carosi, Angelo Nardinocchi, Luigi Roni, Franco Silvestri.
Nel settembre 2015 nuovamente partecipa alla masterclass di Montserrat Caballe a Saragozza. Ha seguito corsi di perfezionamento in vocalità lideristica in lingua francese e tedesca con Mary Lindsay (Bergamo, Milano).

Numerosi i concerti solistici tenuti in Russia (Mosca, Astrakhan). Con repertorio di musica sacra e musica da camera. Come solista si esibisce regolarmente con il maestro Francesco Chigioni e l'orchestra “Musica Ragazzi” sul territorio bergamasco (repertorio sacro).
Ha sostenuto un importante recital presso la Chiesa cattolica di Astrakhan (Russia) patrocinato dal ministero della cultura della città, eseguendo repertorio sacro accompagnata dall’organista Natalia Fomichova e dal violista Hamit Aliev del Teatro Marinskij di St. Pietroburgo. Concerti a Genova, Trescore Balneario (Bg), nell’opera “Nozze di Figaro” nella parte di Cherubino a Barcelona, presso il Teatro Puccini di Torre del Lago, la Brahms-Saal del Musikverein di Vienna, nel ruolo di Frugola (Il Tabarro) nel cartellone del 61° Festival Puccini con recite a Bagni di Lucca e a Torre del Lago. Prende parte al Summer Liryc Festival a Milano nella parte di Flora in “Traviata” di G. Verdi con replica al Teatro Govi di Genova. Nel 2016 si esibisce nel 2° Festival cremasco “Cavalleria rusticana” ed al Festival Puccini in “Turandot” di F. Busoni. Vincitrice assoluta dell’audizione “Europerafestival 2016” presieduta, tra gli altri, da Enrico Stinchelli e Angelo Taddeo. Sempre nel 2016, accompagnata dal M° M. Morelli, tiene due concerti presso le città di Sitzsko e Tokaj in Ungheria, partecipa ai concerti di “Opera Festival Vernazza - Cinque Terre”, debutta Suzuki in Madama Butterfly di Puccini al Teatro Oscar di Milano. Nel 2017 partecipa al “Donizetti night” con la “Favorita” di G. Donizetti, al 3° Festival Cremasco nel ruolo di Alisa in “Lucia di Lammermoor” di G. Donizetti, nel ruolo di Flora in Traviata al Teatro Sociale di Busto Arsizio e Varese. Intensa anche l’attività di corista dal 2001 al 2003 presso il Teatro D’Opera Statale e col Coro del Conservatorio Statale di Astrakhan. Dal 2011 al 2012 col coro “LAVERDI” di Milano, con il quale ha eseguito le numerose produzioni tra le quali “Ivan Terribile” di S. Prokofiev al Teatro alla Scala. Nel 2015 è artista del Coro del Teatro Regio di Torino in “Aida “ di G. Verdi e 2016 in “La donna serpente” di A. Casella (parte delle Nutrici).

Parla correntemente italiano e risiede stabilmente a Bergamo; legge correntemente l’italiano, il russo, il francese, l’inglese, il tedesco, lo spagnolo e il ceco.

4 marzo/6 maggio 2018 - Cesano Maderno - Cantieri Musicali 2018

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